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Juncker, nuovo inviato speciale UE per la libertà religiosa nel mondo, “Sono sicuro che Ján Figeľ ci

Juncker, annunciato nuovo inviato speciale UE per la difesa e promozione della libertà religiosa nel mondo, venerdì 6 maggio in occasione della cerimonia di consegna del premio Carlo Magno al Santo Padre Francesco nella Sala Regia del Vaticano. L’incarico è stato affidato a Ján Figeľ, precedentemente Commissario Europeo e politico slovacco (Primo Ministro tra il 2010 e il 2012), il cui compito sarà la “promozione della libertà di religione e di credo al di fuori dell’Unione Europea”.

Mandato annuale rinnovabile, questo nuovo ruolo è stato richiesto dalla risoluzione del Parlamento Europeo dello scorso 4 febbraio 2016. “Data l’importanza di promuovere e proteggere la libertà di religione e credo al di fuori dell’Unione Europea, nel contesto del dialogo e dei programmi di assistenza con paesi terzi, l’Inviato Speciale opererà come consigliere speciale del Commissario per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo, Neven Mimica” – si legge nel comunicato stampa.

“La miseria del mondo non può lasciarci indifferenti, la miseria del mondo è una questione che riguarda anche noi” ha affermato il Presidente Junker, nel corso della premiazione del Pontefice, il quale dopo i ringraziamenti ha condiviso la propria speranza per un’Europa della famiglia “dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande e non un problema dato dalla mancanza di lavoro”, in un orizzonte che abbracci tutta la dignità della persona umana dal bambino all’anziano, dal malato al migrante.

“La libertà religiosa è un principio coessenziale alla fondazione dell’Unione Europea”, ha dichiarato Junker, “l’incessante persecuzione di minoranze religioe ed etniche rende sempre più essenziale proteggere e promuovere questa libertà all’interno e all’esterno dell’UE”.

Finalmente, dunque l’Europa intraprende un importante passo concreto che non rimane mero intento, andando così “oltre le dichiarazioni politiche e le risoluzioni”, commenta Sophia Kuby, director of EU advocacy per ADF International.

“ADF International dà il benvenuto alla istituzione dell’Inviato Speciale” prosegue Kuby, “siamo convinti che questo nuovo inviato sarà voce a chi ora ne è privo, dando inizio ad un nuovo capitolo in cui l’UE prende più seriamente in considerazione i propri doveri nei confronti dei diritti umani”.

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